Perché la memoria non svanisca…

In primo piano i binari che conducono ad Auschwitz che si intravede sfocato sullo sfondo, sospesa sopra i binari una rosa rossa

«L’Olocausto è una pagina del libro dell’Umanità da cui non dovremo mai togliere il segnalibro della memoria». Primo Levi

Oggi 27 gennaio ricorre, come ogni anno, la Giornata Internazionale della Commemorazione in memoria delle vittime dell’Olocausto, proclamata dall’Assemblea delle Nazioni Unite il 1 novembre del 2005, ma che in Italia si celebra sempre nello stesso giorno, sin dal 2001, essendo stata istituita con la legge n. 211 del 20 luglio 2000. Nell’intenzione del legislatore italiano, non si tratta di una commemorazione pubblica soltanto della Shoah, ma anche delle leggi razziali approvate sotto il fascismo, di tutti gli italiani, ebrei e non, che sono stati uccisi, deportati ed imprigionati, e di tutti coloro che si sono opposti alla ‘soluzione finale’ voluta dai nazisti, spesso rischiando la vita.

In occasione di questa ricorrenza vengono, giustamente, prodotti numerosi contenuti multimediali per non dimenticare, per non spegnere i riflettori  sulla persecuzione e  sullo sterminio degli ebrei. Non dobbiamo dimenticare perché fa parte della nostra storia, della storia di tutti gli italiani, anche di quelli che non sono ebrei, che non hanno avuto parenti, amici o conoscenti deportati nei campi di concentramento. E’ una storia che riguarda tutti, compresi coloro che in quegli anni non erano neanche nati.

Quest’anno il 27 gennaio ha un significato particolare visto ciò che sta accadendo da più di tre mesi tra  Israele e la striscia di Gaza e la crescita spaventosa di atti antisemiti in Italia e non solo.

Come sempre da quando siamo nati, anche noi di Le lenti del pregiudizio non ci sottraiamo al dovere civico di ricordare e rendere omaggio alle vittime dell’Olocausto. Quest’anno, però, abbiamo deciso di farlo non realizzando nuovi contenuti – che inevitabilmente andrebbero a perdersi tra le migliaia già realizzati – bensì proponendovi alcuni video, podcast ed articoli che, secondo noi, aiutano a comprendere cosa è accaduto in quegli anni orribili.

Il primo suggerimento che ci sentiamo di dare è quello di vedere ed ascoltare l’intervista di Corrado Augias alla Senatrice a vita Liliana Segre, una delle ultime  sopravvissute al campo di concentramento ancora in vita: una testimonianza diretta di ciò che hanno vissuto gli ebrei dalla promulgazione delle leggi razziali (settembre 1938) in poi, ma anche una riflessione sul presente e sul futuro della memoria.  

Tra le altre cose, la Senatrice Segre esprime il proprio timore – anzi, per lei è quasi una certezza – che, nel momento in cui saranno deceduti tutti i sopravvissuti ai campi di concentramento, l’Olocausto verrà dimenticato e più nessuno ne parlerà: un rischio che l’umanità non può correre e che rende ancora più preziose testimonianze dirette (soprattutto quelle in cui si può ascoltare la storia dalla viva voce dei diretti interessati) come l’intervista di Augias.

Sempre in tema di testimonianze, in questo caso indirette, vi segnaliamo la campagna di Mediaset Viva la memoria: uno spazio virtuale in cui figli e nipoti di deportati nei campi di concentramento raccontano la loro storia e la storia della loro famiglia.

Ma come si è arrivati alla Shoah? Per averne un’idea, vi proponiamo di ascoltare un podcast di Studenti.it in cui vengono ripercorse, in maniera sintetica ma efficace, le tappe degli anni del nazismo e della guerra, cercando di comprendere cosa sia accaduto e cosa abbia significato per l’Europa e per il mondo un fenomeno del genere

Non tutti sanno che la Shoah ha avuto come prime vittime le persone con disabilità: nell’articolo di Disabili.com “Shoah: come iniziò dai bambini il programma T4 di eliminazione delle persone disabili nel regime nazista” viene raccontata in maniera dettagliata la storia del raccapricciante progetto Aktion T4, che aveva come obiettivo quello di eliminare le vite che, secondo il nazismo, erano indegne di essere vissute.

I Paesi europei hanno un rapporto diverso con il ricordo  degli orrori perpetrati dal nazifascismo: la Germania, spesso accusata di non voler ricordare il dramma dell’Olocausto, è invece uno degli Stati che ha più lavorato sulla memoria di quel periodo storico e sull’assunzione di responsabilità; al contrario, le Repubbliche baltiche e, purtroppo, l’Italia fanno fatica a fare lo stesso.

Se ne sono resi conto due coniugi lombardi che  nel 2011 hanno deciso di dedicare le loro vacanze alla visita dei luoghi della memoria al fine di disegnare una mappa e raccogliere le testimonianze… Mario Calabresi, in una delle puntate della sua newsletter Altre/storie, racconta la loro impresa senza precedenti.

Desideriamo concludere il nostro Speciale con un messaggio di speranza del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, che nel discorso pronunciato durante la celebrazione al Quirinale della Giornata della Memoria, ha ricordato gli italiani che hanno messo a rischio – ed a volte perso – la vita per salvare gli ebrei perseguitati:

“Nel buio più fitto, nella lunga e oscura notte dell’umanità, prendendo a prestito un’immagine di Elie Wiesel, tante piccole fiammelle hanno indicato una strada diversa dall’odio e dalla oppressione.

Sono stati i “Giusti”, secondo una terminologia cara al popolo ebraico perseguitato. Persone che, per motivazioni diverse, hanno rischiato la propria vita e talvolta l’hanno perduta per mettere in salvo cittadini ebrei dalla furia omicida nazifascista. Un lungo elenco di nomi, quasi ottocento – come abbiamo ascoltato – quelli finora accertati in Italia, una costellazione di luci e di speranza che continua a rassicurare sul destino dell’umanità.

Persone tra le più disparate: donne e uomini, laici e religiosi, partigiani, appartenenti alle forze dell’ordine, funzionari dello Stato, intellettuali, contadini. Accomunati dal coraggio, dalla rivolta contro la crudeltà, dal senso di umanità. […] “Ci ostiniamo a rimanere fiduciosi nel futuro dell’umanità. Nella convinzione profonda che un futuro intriso di intolleranza, di guerra e di violenza, non sia il desiderio iscritto nelle coscienze delle donne e degli uomini.

I Giusti, con il loro coraggio, con la loro speranza e il loro sacrificio ci indicano la direzione e ci esortano ad agire, con determinazione e a tutti i livelli, contro i predicatori di odio e contro i portatori di morte. 

I Giusti italiani sono tra le radici migliori della nostra Repubblica. Per questo li celebriamo e li onoriamo, tutti insieme, come popolo italiano e come comunità, oggi, nel Giorno della Memoria”.

I nostri suggerimenti:

Intervista di Corrado Augias a Liliana Segre

https://www.la7.it/la-torre-di-babele/video/memoria-corrado-augias-intervista-liliana-segre-23-01-2024-523442

Campagna Viva la memoria

https://mediasetinfinity.mediaset.it/viva-la-memoria

Podcast di Studenti.it

Storia – Seconda guerra mondiale: la Shoah. L’Olocausto degli ebrei

Shoah: come iniziò dai bambini il programma T4 per l’eliminazione dei disabili nel regime nazista.     

https://www.disabili.com/amici-e-incontri/articoli-amici/Shoah-come-inizio-dai-bambini-il-programma-t4-di-eliminazione-dei-disabili-nel-regime-nazista

Newsletter Altre/storie: La mappa della memoria.

https://mariocalabresi.com/la-mappa-della-memoria/

Discorso del Presidente della Repubblica durante le celebrazioni al Quirinale. https://www.quirinale.it/elementi/106132

Disegno di un filo spinato che termina sulla destra con una rosa rossa